29 settembre, fiato sospeso.
A volte ci
infiliamo in situazioni in cui nulla sembra cambierà nella nostra vita, anche
se falliamo. Il nostro lavoro non subirà variazioni di sorta. Il giorno dopo il
sole sorgerà e tramonterà comunque e le persone a noi care continueranno a
volerci bene, lo stesso.
Tuttavia noi ci
siamo prefissi un obiettivo. Il volerlo affrontare, combattere e superare diventa
una questione personale. Vogliamo mantenere la parola con la persona noi più
cara: noi stessi. Molti pensano che il cambio di cintura non sia in realtà così
importante.
Un giorno, ero in compagnia del Maestro Shirai in uno dei
nostri tanti viaggi, e un’atleta non si capacitava dell’importanza che veniva
data alla cintura nera, o a qualunque esame di karate.
“…. ci sono cose molto più importanti e profonde nel
karate-do, e nella vita”.
“Giusto”- sentii dire al Maestro-“prima però fallo, e
superalo. Poi puoi dire che non è importante”.
E’ la metafora di avere il coraggio di affrontare le
proprie paure e insicurezze. Di sapersi adeguare alle regole che la vita ci
impone. Tutti i giorni. E all’interno di quelle stesse regole sapere tirare
fuori il meglio di noi stessi. Così come
il pianista è costretto dalla limitatezza dei tasti del pianoforte, così dobbiamo
essere in grado, noi, di eseguire la grande sinfonia della nostra vita.
Sabato mattina ho avuto l’onore di condurre i miei otto
musicisti ad un momento di grande assolo.
Li ho guardati concentrarsi, trovare le intime
motivazioni.
Con orgoglio li ho
visti imporre le prime note sul tatami d’esame. Ognuna splendida, magnifica nella
sua unicità. E poi lanciarsi, come il muro di un’onda ormai inarrestabile, nel
pieno della loro esecuzione.
Ogni tanto il loro sguardo si è alzato, gocciolante, come
a cercarmi, per una conferma di cui non avevano ormai più bisogno. Ma come
amici, come una famiglia, l’energia, il conforto e l’affetto sono scorsi tra di
noi, e ho gioito della grande musica che ognuno di loro ha scoperto di essere
in grado di suonare.
Luca Bertaglia, Fabrizio Bergantino, Ingrid “Inge”Ganthaler : primo dan.
Gregory Facchin, John Ventura: secondo dan.
Sandro “Sandrin” Rinaldi, Bruno Pajalich, Annalisa Lanari:
terzo dan.
Oss,
Christian
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