19 marzo 2010

Resoconto OPEN d'OLANDA (Rotterdam) 12-14 marzo













Siamo partiti con l’idea di andare a provarci su quelli io definisco “tatami pesanti”. Competizioni ad altissimo livello in cui si ritrovano, per test-macht, atleti e squadre nazionali, non solo di tutto il mondo ma anche tra i più bravi. Calcolando che i ragazzi dovranno confrontarsi al Campionato Europeo per Regioni a fine maggio, questo si prospettava come un primo ottimo primo banco di prova. Erano presenti infatti, atleti della levatura di Mottrand, inglese medaglia ai Mondiali, e la fortissima Repubblica Ceca , nonché la nazionale austriaca, classificatasi al 2° posto due anni fa alla stessa competizione che i ragazzi affronteranno a maggio. Il viaggio di andata è andato liscio come l’olio, nonostante il pericolo incombente di sciopero generale. Rotterdam si è rivelata da subito una bellissima città. Alterna architettura super moderna a una cura fantastica della parte vecchia. Coccoli porticcioli ricchi di barche d’epoca caratterizzavano la zona del nostro ostello( per inciso pulitissimo e simpatico). Arrivati all’ostello e posate le borse siamo andati a fare la registrazione degli atleti. Dopo di chè ci siamo diretti alla volta del palazzetto per dare una prima visione al luogo di gara e, perché no? Riuscire anche a fare un po’ di allenamento proprio sul campo di gara. E così è stato. Un po’ di faccia tosta mescolata a simpatia e i responsabili del palazzetto ci hanno lasciato fare 1 ora e mezza piena sui vari tatami di gara. Ero riuscito a fare cominciare la gara prima ancora del fischio di inizio. E non è stato da poco! Il giorno dopo era un tripudio di atleti , di tute dai colori e nomi sgargianti; tra al’altro erano presenti anche atleti della nazionale brasiliana, colombiana e nigeriana: quasi un mondiale. Nonostante tutto sono riuscito a mantenere i ragazzi focalizzati e concentrati e dopo un’ora di riscaldamento inaugura per primo tutta la competizione il nostro John. Esegue un ottimo Empi e 5 a 0 passa il turno. Siamo tutti elettrizzati dal successo di John, ottima partenza. Poi tocca a Elia che però sente molto al gara e non passa il turno mentre pochi minuti dopo si impone Gregory su un’atleta della Birmania. Nonostante tutto non è male: 2 su 3. Bisogna calcolare che siamo venuti qui essenzialmente per la prova a squadre. I turni successivi sono troppo impegnativi per i ragazzi che comunque perdono di pochissimo. Io mi preoccupo di mantenere la concentrazione focalizzata sulla prova a squadre. I loro sguardi sono fissi su di me e vedo che la loro decisione è forte e ferma. Alla prova a squadre disputeranno ben tre prove: Empi, Gojyusho-sho e Unsu con Bunkai. Perderanno solo con la fortissima Austria e comunque portando a casa una bandierina. Battuti ma non stracciati. Risultato finale: bronzo! La mia soddisfazione è enorme per il risultato finale ma anche per la prova di carattere dimostrata. Psicologicamente hanno retto un urto potentissimo. Oltretutto, mai prima d’ora avevano dovuto affrontare ben tre prove di kata a squadre. Dopo la premiazione un’ottima carne in ristorante argentino ci ha visto festeggiare la trasferta. Al rientro ho concesso ai ragazzi un giorno di riposo, in cui comunque abbiamo studiato in sala video tutta la competizione , per riprendere, il giorno dopo, con le solite 3 ore e mezza di allenamento. E’ mia ferma intenzione di cavalcare il momento. Prossimo appuntamento il giorno 21 marzo al trofeo veneto a Verona. Oss, M° Christian

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