18 marzo 2013

L'inizio di un sogno



L’inizio di un sogno

Sono seduto sulla comoda sedia stile Luigi XVI. I miei gomiti sono appoggiati al grande tavolo in legno massiccio. E’ lucido, lungo almeno quattro metri e largo quasi due. Il suo design si adatta perfettamente ala sedia. Guardo il folto pubblico davanti a me. Nonostante le almeno settanta persone sedute una marea si è sparsa intorno e in fondo alla sala. Mi sposto indietro e mi appoggio all’alto schienale. Mi liscio la cravatta. Do’ una piccola sistemata anche alla giacca. Indosso un impeccabile completo blu, camicia bianca, scarpe nere. Sono contento di essere così elegante. Mentre Alon introduce il mio romanzo, in questa sala di palazzo Cà Zanardi, che da tempo avevo adocchiato per la presentazione, volgo di nuovo lo sguardo al pubblico. Tutti sono all’altezza della grande sala. Eleganti, piacevoli, rilassati. Ho progettato questa sera da settimane. L’ho sognata per cinque anni. Fin nei minimi particolari volevo essere all’altezza del Lupo. Maestro di karate, figlio di un cubano, veneziano, membro degli atleti azzurri d’Italia, palazzo storico, luci soffuse …. Il tutto da far convergere in un punto unico, “L’orrore del lupo”. Avrò ricordato tutto? Non mi sarò dimenticato di qualche particolare? I volti sorridenti, ma soprattutto curiosi, parrebbero dire di no. Accavallo le gambe e guardo ora alla mia sinistra. Giovanna Mancini, la proprietaria della mia casa editrice, Il Ciliegio, brilla di felicità. Paulon, il presidente onorario regionale degli Atleti Azzurri e Olimpici d’Italia, enorme al mio fianco, sembra osservare la folla con approvazione. Ci conosciamo ormai da anni, ma i suoi sono un muro invalicabile per me: ottantacinque anni, era azzurro di nuoto negli anni ’40. Con un gesto della mano saluta Montavoci, il pluri campione del mondo di motonautica, che dalla terza fila ricambia, quasi timido, con un sorriso. Alon è perfettamente a suo agio. Professionale, coinvolgente, simpatico. Prima, quando ho introdotto la serata, ho avuto un momento di grande difficoltà. In piedi, dietro il tavolone, tra ai miei ospiti seduti accanto a me, con il grande quadro alle mie spalle, ho provato un’emozione fortissima. Non sono certo alla mia prima volta davanti ad un folto pubblico. Parlare a stage e meeting di karate, di fronte a centinaia di persone, non è per me raro. Ma stasera la magia era del tutto differente. Ho lasciato che conoscessero un altro Christian. L’emozione era salita dal petto, mi aveva preso la gola e sembrava aver deciso di trovare sfogo negli occhi. Non era stato facile trattenere le lacrime di gioia. E comunque, una volta seduto qualcosa era scappato. Ora Alon sta per terminare il suo discorso. A breve comincerà il dialogo tra me e lui. Sarò all’altezza? Allora Christian, eccoci qua!, lo sento dire, e con un sorriso cominciamo.
Christian Gonzales y Herrera

14 marzo 2013

Recensioni su "L'orrore del lupo"

Cari amici , ecco le due recensione de "L'orrore del Lupo" per conto di Simone Bianchi, giornalista della Nuova Venezia, e di Manuela Lamberti, giornalista invece del Gazzettino di Venezia.
Un caro saluto, Christian Gonzales
 
 


7 marzo 2013

Classifica provvisoria Trofeo della KATANA 2013



Cari amici, ecco la graduatoria dopo le due tappe di Gennaio e Febbraio. Vi ricordo che ogni gruppo fa gara a sé e poi, a giugno, i primi tre di ogni gruppo si scontreranno per il trofeo finale.
Gruppo Cinture Nere Under 15
Segalin            16 punti
Palazzo            11
Morellato S.   10
Cori                   9
Tacchia              8
Gavagnin P.        5
Bacci                 2
Rado                 2
Tassan               2
Tomassetti         2
Cristofoli           1


Gruppo TIGRI
Morellato Marco     20 punti
Wu                          14
Gamberini C.           14
Scarpa                    12
Vella                        11
Coltro                      7
Zhang                      5
Ruben                      5
Gabbia                    2
Caterizano               2
Volo Ju                    2
Sun Yu                    2
Bortoluzzi                2
Franco                    2
Malafante                1
Lachin                     1

Gruppo Draghi
Simi De Burgis     11 punti
Cheng                  11
Sartori                 11
Volo Se                10
Gavagnin A.          8
Roman                  6
Patrizio F.              5
Sambo                  2
Michielazzo           2
Patrizio N.            2
Restifo                  1
Mark                     1

Oss, maestro Christian





6 marzo 2013

Trofeo Scaligero



Eccoci qua. Domenica 3 marzo ho avuto il piacere di guidare la nostra compagine alla seconda tappa del Trofeo Scaligero. Sebbene l’idea fosse soprattutto, quella di una scampagnata, lo spirito agonistico ha ben presto prevalso. Molti erano alla loro primissima esperienza e non poche sono state le incognite alle quali sono andati incontro. Domande e dubbi cercavano riscontro o conforto nel sottoscritto. E’ stato un piacere essere d’aiuto, anche se, a dir la verità, ho cercato di fare in modo che scoprissero le cose un po’ per conto loro. Ho dato loro suggerimenti, ma più di tutto ho cercato di indicare la via. Da lontano li ho osservati scaldarsi, guardarsi intorno, cercare di capire situazioni apparentemente semplici come quella di affrontare un tatami di gara. Non volevo togliere loro il gusto dell’esplorazione. Li ho visti, dopo essere venuti a chiedere anche i particolari più strani, fare gruppo e inoltrarsi per il palazzetto come esploratori. I loro occhi osservavano tutto, e chi da una parte, chi dall’altra, portava notizie alla compagnia. Quando l’altoparlante sparava i nomi di una data categoria i loro sguardi si immobilizzavano, leggermente verso l’alto. Se poi, d’improvviso, riconoscevano il nome di uno della squadra, il riscontro diventava magico. Una scossa li attraversava di colpo e li univa tutti. L’hanno chiamato! Hai capito il numero del tatami? Vai, vai, che andiamo! E così di volta in volta, il calore del loro tifo- educato e composto, con mio grande piacere - ha accompagnato sia le matricole che i veterani. Io mi scaldavo in attesa di confrontarmi con gli altri master, ma il gusto di tutta la loro vicenda ha addolcito la tensione della mia competizione. La mia gara stata l’ultima ed è stato un vero piacere averli intorno. Il loro silenzioso ma ben visibile supporto mi ha dato grande forza e stimolo. Il bottino finale, dieci medaglie, ha premiato gli sforzi di tutti. La sera, il terzo tempo Da Alvise ha ulteriormente cementato il gruppo. Davanti a una pizza fumante e a più di un boccale di birra abbiamo condotto in porto una domenica che difficilmente i ragazzi dimenticheranno. Da parte mia un BRAVO! a tutti.
Con affetto, oss
Maestro Christian