24 settembre 2009
35 anni di Cintura nera
...erano quattro giorni che ci allenavamo duramente. Era il 25 agosto 1974, avevo 11 anni ed era il primo stage al quale partecipavo senza la compagnia rassicurante di mio padre. Lui, purtroppo, non era riuscito a liberarsi dal lavoro, così, ogni giorno, mi portavano i suoi amici partecipanti allo stage. Era fine agosto e Vicenza era calda come un forno. Ricordo che, di oltre duecento partecipanti, solo poche decine si presentarono per l’ultimo allenamento... più per sfida che per altro. M° Zaupa, M° De Michelis e il M° Shirai si passavano il testimone nel massacrarci sistematicamente. In particolar modo M° Zaupa: sono sempre rimasto convinto del fatto che quando realizzava che non riusciva a stroncarci fino all’anima, deliberatamente, ci faceva fare centinaia e centinaia di saltelli. Fu proprio in quell’occasione che imparai cosa vuol dire avere le gambe talmente dure da non riuscire a camminare.
Domenica erano previsti gli esami per cintura nera ....
Ci presentammo in più di quaranta. I sopravissuti.
Ma nulla cambiò nell’atteggiamento dei Maestri.
Io mi trovai in commissione M° Shirai, M° Kase, M° Enoeda.
Quattro i promossi.
Quando uscimmo dalla sala d’esame mio padre non stava nella pelle dalla curiosità.
Esausto, distrutto, quasi con disinteresse mi girai a guardarlo.
Poco prima, nella sala, consegnarono copia del referto d’esame solo ai neo-promossi.
Bocca aperta e occhi sgranati dall’ansia, mio padre non stava più nella pelle.
Dall’interno della giacca, sudaticcio e stropicciato glielo consegnai.
Lui urlò, mi abbracciò, e mi sollevò da terra.
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