Dal 18 giugno sono dentro i novanta giorni dall’EMG, l’European Master Game di karate che si svolgerà a Lignano il 18 e il 19 settembre. Fin dai tempi in cui ero in nazionale italiana di karate, nelle grandi competizioni internazionali gli ultimi novanta giorni rappresentavano il periodo pre-gara più duro. Gli allenamenti personali in spiaggia ed in palestra assumevano una connotazione più rigida e cattiva. I ritiri con la squadra nazionale potevano arrivare, a quei tempi via telegramma, improvvisi e bisognava essere pronti a farsi trovare allenatissimi, in qualsiasi parte d’Italia con un preavviso a volte anche solo di 48 ore. I ritiri in questo periodo erano terrificanti; se non ci si era preparati, soprattutto dal punto di vista fisico e atletico, in maniera ineccepibile, si poteva andare incontro ad un vero e proprio inferno. Atleti blasonati, venivano tormentati di fatica, per non dire umiliati. Ho visto gente scacciata dal ritiro, altri andarsene esasperati.
Oggi, all’età di quasi 48 anni, ricordo con un sorriso quegli anni della giovinezza. E di certo non mi tormento di fatica in vista della grande competizione di settembre. Ma ho voluto riproporre a me stesso l’importanza degli ultimi 90 giorni.
Ora sto affrontando degli allenamenti estremamente specifici tutti i giorni, una volta al giorno. Ad agosto porterò gli allenamenti a due volte al giorno, sempre che gli impegni quotidiani me lo permettano. A vent’anni infatti, la mia giovane ed inesperta mente si occupava sopratutto di due cose: sesso e karate. Ora la maturità, che avrebbe dovuto, in teoria, portare saggezza e avvedutezza, mi porta ad occuparmi di molti più campi. Fare il professionista di arti marziali è stato un sogno rincorso per gran parte della vita e che ho, con mia grande soddisfazione, conseguito, ma che mi impegna a tutt’oggi, moltissime ore della giornata,
Non sono sposato ma i doveri, ed i piaceri di una grande compagna qual è la Francesca richiedono impegno ed energie, e soprattutto grande pazienza … da parte di lei. A vent’anni la morosa era seriamente qualcosa di passaggio tra una festa e l’altra.
Ho due bellissimi cani che abbiamo salvato dai canili.
Col passare degli anni ho scoperto altri hobby e passioni quale la lettura e la scrittura, passatempi ormai imprescindibili della mia giornata.
Dove si trova il tempo e l’energia per fare tutto?
Ah beh, questo proprio non lo so. Quello che so, e sono sicuro di saperlo, è che l’eccitazione della gara mi galvanizza ancora. Il rimettermi in discussione, il riprovarci dopo tanti anni, letteralmente accende il mio spirito.
Per allenarmi, fondamentalmente, non mi è mai mancata la motivazione, dato che ho fatto della mia passione il mio lavoro, e non è l’aspetto economico quello che mi spinge ad andare avanti, Anzi!
In passato ho rifiutato grossi ingaggi, semplicemente perché le persone con le quali avrei dovuto collaborare non rispecchiavano i principi ai quali mi sono uniformato per tutta la mia vita di karateka.
E’ facile rispettare la tabella di allenamento giornaliera? No.
Non poche mattine alle 6, quando devo andare a fare la mia ora di jogging l’idea di rotolare fuori dal letto sembra la cosa peggiore che mi possa succedere. Ma poi, rantolando in una maniera o nel’altra riesco a vestirmi alla meno peggio e auricolari all’orecchio o cane al guinzaglio, mi appresto alla mia ora di fatica.
Pesi, corsa, allenamento di tecnica, combattimento, stretching, tai chi, chi kung, kata tutto ciò si alterna in dose studiata e calcolata nella mia routine giornaliera.
Vincerò a settembre? E chi lo sa?
Ma è proprio questo il sale della competizione.
Mi alleno per vincere? Beh, di sicuro non per perdere, ma il risultato di gara è passato un po’ in secondo piano.
E allora perché mi sono iscritto alla gara e mi alleno, nonostante tutto, così intensamente?
Perché mi diverto e soprattutto, sono libero di perdere.
Ciao a tutti, Christian Gonzales
10 luglio 2011
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