24 aprile 2008
Prima gara della katana
GARA DELLA KATANA
Prima tappa : aprile ’08
Si è svolta giovedì 24, all’ACCADEMIA ARTI MARZIALI, la prima tappa della Gara della Katana. Si tratta di una competizione interna che si sviluppa nell’arco di tre appuntamenti; il karateka che avrà accumulato il maggior punteggio nell’arco di queste gare si aggiudicherà l’ambito trofeo: la spada giapponese, per l’appunto una katana.
Ho previsto la competizione tra i LEONI, le TIGRI e gli SQUALI. I primi due gruppi appartengono alla mia scuola di Venezia, mentre gli SQUALI sono karateka dell’altra scuola che tengo a Lido. Tengo a precisare che sono tutti atleti della stessa scuola , la mia, e dello stesso maestro, io. La squadra agonisti è infatti formata sia da elementi di Venezia che del Lido sotto un unico nome: ACCADEMIA ARTI MARZIALI.
I ragazzi erano tutti di un’età compresa tra i cinque e gli undici anni, senza nessuna suddivisione di cintura o sesso, liberi di portare il kata da loro preferito, proprio per dare loro la possibilità di potersi esprimere liberamente in completa autonomia.
Piccoli ma non per questo meno determinati ( la katana fa gola a tutti!), si sono esibiti in maniera impeccabile, lottando passo passo ad ogni esecuzione, ad ogni pugno, calcio, o tecnica che avesse potuto migliorare la loro posizione all’interno della competizione. Dopo due ore di lotta incessante, si erano scremati i dieci finalisti, i migliori dieci. Lo erano veramente dato che nessuno aveva lasciato nulla di intentato! I finalisti erano tutti più o meno sullo stesso piano per quanto riguardava l’abilità tecnica, ma il successo della prima tappa è andato inevitabilmente, e pienamente meritato, a Ludovico Biasin, seguito a ruota da Marco Garbeglio e Nicolò Zannini.
I miei complimenti vanno in ogni caso a tutti, che con il loro impegno hanno onorato prima di tutto sé stessi, poi la scuola e anche i loro stessi genitori. E’ infatti mia opinione che il coltivare non solo il campione, ma anche il buon karateka è sempre il risultato di un lavoro a tre: il praticante, che deve dimostrare disciplina e voglia di fare; il maestro, che deve istruirlo nell’arte; ultimo, ma non meno importante, il genitore con il quale si deve interagire. Solo il lavoro armonioso tra i tre elementi può permettere la nascita, la crescita e la futura evoluzione di un grande praticante di karate.
Grazie a tutti e appuntamento a venerdi 23 maggio alle 17,00 a Venezia per la seconda tappa.
Saluti, Christian
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