29 marzo 2009
Discorso d'esame marzo '09
Discorso d’esame
Venezia, 29 marzo 2009
Cari amici,
eccoci di nuovo ad affrontare tutti insieme un nuovo esame. Un esame che mette, giustamente, in discussione tutto il lavoro degli ultimi mesi di allenamento. Oggi, qui, davanti a tutti, ognuno è chiamato a dimostrare ciò che ha imparato. Io, come Maestro e Direttore Tecnico della ACCADEMIA ARTI MARZIALI VENEZIA, sono qui ad assumermi la responsabilità di ciò che ho insegnato; tutti noi siamo qui INSIEME ad assumerci la nostra fetta di responsabilità del lavoro svolto.
I piccoli imparano ad assumersi la responsabilità di ciò che fanno; non ci sarà la mamma o il papa a fianco di loro nell’esecuzione della prova che loro stessi hanno deciso di affrontare e superare. E questo li farà crescere; li farà diventare più forti nella mente e nel cuore e impareranno che se vogliono qualcosa di importante devono disciplinare profondamente il loro corpo, la loro mente, il loro cuore.
La loro concentrazione si focalizza molto di più del normale e le loro capacità sia fisiche che mentali si amplificano.
Per quanto riguarda gli adulti l’esame diventa un ottimo momento per rimettere in discussione sé stessi e la propria capacità di affrontare una difficoltà in maniera scientifica: focalizzazione sull’obiettivo, capacità di incanalare le energie sotto forma di abilità tecnica, concentrazione fisica e mentale e non ultimo la capacità di elaborare strategie particolari per affrontare e superare quello che può essere considerato un combattimento sia fisico che virtuale. La tensione creata dall’aspettativa, il pubblico pressante e incombente sono un’ottima occasione per imparare a controllare le emozioni, raccoglierle e incanalarle senza lasciare spazio a pensieri fuorvianti ma concentrandosi solo sull’obiettivo.
Un piccolo cenno dal nostro reparto agonistico: la nostra squadra sta mietendo allori in tutte le gare alle quali si presenta. I nuovi rincalzi sono bravissimi e affrontano le gare, soprattutto quelle di combattimento, con passione e coraggio.
Al ritorno da ogni competizione la squadra è sempre più forte e unita ed è un vero piacere vederli allenarsi tutti assieme .E non solo tra coetanei ma anche tra diversi livelli di età. La Giulia Gasparini di 18 anni che si allena e ride e scherza con la Beatrice Marangoni di 10 della quale diventa un esempio da seguire.
Elia di 17 anni che fa i kata insieme a Alvise Segalin di 10. Compatti al di là dell’età ma verso l’obiettivo comune : la passione per il karate che io faccio trasformare in momento di aggregazione, di crescita, di unione.
Insieme ai genitori!
Il comparto dei genitori che a mio avviso sono il nostro valore aggiunto, l’aiuto non visto ma così determinante e importante che io considero parte integrante della squadra.
Quella che io chiamo la teoria del triangolo equilatero: atleta-genitore- maestro .....Lo ripeto imbattibili.
Grazie per l’attenzione e in bocca al lupo tutti.
Oss, M°Christian
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