10 luglio 2009

Intervista a Filippo Sperti, vincitore del premio Atleta Piu' Migliorato '08/'09



Nota: D: domanda del M°:
R: risposta
M: commenti del M°:

Filippo nasce a Venezia il 2 novembre 1994. Attualmente frequenta il Liceo classico Foscarini. Ha iniziato la pratica all'incirca a 8 anni.
Prima gara a Verona, cintura verde.
D: Come eri alla tua prima esperienza di gara?
R: Tesissimo. Anche durante la trasferta per arrivare al luogo di gara. Non avevo mai visto un altro palazzetto oltre a quello dove solitamente facciamo gli esami interni. Ne ero affascinato.
Prima e durante la competizione vedevo tutti quei ragazzi che si scaldavano e provavano pezzi di kata. Era tutto così strano.
D: Quando sei diventato cintura nera?
R: Il 13 giugno 2008.
D: Hai qualche ricordo legato ad un momento così importante della tua pratica?
R: Innanzitutto l'allenamento. Si sentiva ventilare per i locali della palestra della durezza degli allenamenti ai quali regolarmente sottoponi i candidati agli esami di DAN. Infatti, sperimentai una durezza di addestramento mai provata prima.
D: E la cosa ti spaventava?
R: No! Anzi, lo trovavo stimolante. Era una vera e propria sfida. Riuscire lì dove tanti avevano mollato. Volevo vedere se ero in grado di spingere il mio corpo, la mia mente, il mio spirito fino a tale estremo.
Il giorno dell'esame lo affrontai insieme a Tomà Maestri, Giulia Porru, Niccolò Busetto, Federico Corradini, Alessandro Bastianello. Per quanto riguarda il reparto adulti erano presenti Alessandro Rosa, Aimone Bonsi, Giacinto Scavone, Odino Dell'Antonio.
D: E loro come erano, più tranquilli?
R: Assolutamente no! Tutti eravamo tesi come corde di violino. Era un giorno importantissimo. Anni di allenamento regolare, unito ad un ultimo periodo di sei mesi durissimo, si concentravano in un giorno solo, in una prova soltanto. Nessuno voleva fallire. Per sé stessi, ma anche per te M°, che ci avevi dedicato così tanto tempo ed energie, anche extra le solite ore di palestra.
M: L'ho fatto con piacere. E poi la vostra vittoria è il mio trionfo.
R: Grazie. Comunque la tensione era palpabile. C'erano candidati anche di altre palestre. Nell'attesa non facevamo altro che scaldarci, provare e consultarci. Così vicini, ma ancora così lontani da una cerchia che consideravamo quasi una casta.
Improvvisamente chiamarono il nostro gruppo di più giovani dell 'ACCADEMIA tutti insieme. Ci trovammo così di fronte alla commissione esaminatrice, di cui anche tu facevi parte. E la cosa mi spaventava ancora di più, dato che è noto quanto pretendi dai tuoi stessi allievi.
Ma l'idea di poter finalmente sfogare tutta la tensione accumulata in mesi mi aiutò moltissimo.
Finita la nostra prova non ci diedero subito il risultato, ma dovemmo aspettare che finissero tutti. Poi, di nuovo improvvisamente, ci richiamarono. Finalmente avremmo saputo. La commissione fece schierare tutti i candidati e, uno a uno, chiamarono quelli idonei. Venne fuori il mio nome, ma non solo, anche quello di tutti i componenti della nostra delegazione. Nel sentire il mio nome tutte le emozioni positive della mia vita esplosero dentro di me. Ce l'avevo fatta.
Ce l'avevamo fatta!
Per l'occasione ci consegnarono subito la cintura nera che provammo all'istante, grandi e piccoli. Gli abbracci tra di noi e i complimenti e i ringraziamenti a te M° si sprecarono. Il nostro gruppo fu anche questa volta, promosso in blocco.

M: Quest'anno Filippo ha vinto il premio di ATLETA PIU 'MIGLIORATO DELLA STAGIONE 08/09.
E' questo un riconoscimento al quale tengo particolarmente perchè spesso non viene riconosciuto il valore dello sforzo di un'atleta indipendentemente dai risultati agonistici ottenuti. Filippo è anche passato a Scuola, da una media ad altissimo rischio di bocciatura, alla promozione piena con più di qualche 8.

Ultima domanda: come è andata in Spagna.
R: Qualche problema col documento di identità. E' stato il mio primo volo.
Non mi aspettavo che fosse così dura,: avevo vesciche dolorosissime sotto i piedi, ma ho cercato la forza dentro di me e sono riuscito ad andare avanti.
Comunque ci siamo divertiti moltissimo.
E l'orgoglio di essere sopravvissuto a tutte quelle ore di allenamento non me lo toglie nessuno.
Grazie M°:
M: Ed io ringrazio te Filippo.

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