30 giugno 2009
Intervista a Gregory Facchini, Campione del Mondo
Gregory Facchini nasce a Venezia il 22 gennaio 1993.
Inizia la pratica nel 2005 sopratutto su spinta dei genitori. Mi ha incuriosito questo dettaglio e mi sono rivolto direttamente alla signora Facchini, Silvie.
D: Cara Silvie( siamo amici da anni ormai), dimmi un po', come mai hai scelto proprio il karate per tuo figlio e non il calcio o qualche altro sport tipico?
R: Per carità, non avrei mai scelto il calcio! In gioventù avevo conosciuto un Maestro di karate che mi aveva affascinato molto con la filosofia della arti marziali e mi ero ripromessa che, il giorno in cui avessi avuto un figlio, avrei almeno provato ad introdurlo in questo mondo così particolare. Ma cercavo sopratutto un educatore e venni a sapere della tua palestra. E mi sembra di non aver sbagliato più di tanto.
D: Sono lusingato e ti ringrazio moltissimo.
Gregory, che frequenta il Liceo tecnico Sarpi diventa cintura nera lo scorso settembre a Rimini.
La prima gara alla quale ha partecipato è stato il campionato italiano a Voghera.
D: Come è andata quella prima gara?
R: Mi piazzai 3° nel kata individuale e 1° nel kata a squadre con Badolin e Zanon.
M: Cominciato bene quindi.
D: Quali sono i maggiori titoli che hai vinto?
R: Campionati italiani: -Voghera 2005 1° kata squadre
3° kata individuale
-Roma 2007 2° kata individuale
-Lignano 2009 2° kata squadre
Meeting Europeo 2007: 3° kata individuale
Campionato Europeo per Club maggio 2008: 2° kata squadre
Mondiali per Club interstile Aprile 2007: 1° kumite individuale
Mondiale per club Shotokan Dicembre 2007: - 2° kata squadre
- 3° kata individuale
Mondiale per club Shotokan ottobre 2008: - 1° kata squadre - 3° kumite squadre
D: Narraci un episodio di gara, per piacere.
R: Beh, ce ne sono un po' , ma quello che mi è rimasto di più nel cuore è la finale mondiale di kumite che poi vinsi.
Fu la prima finale veramente grossa che vinsi. Per la prima volta ero veramente emozionato. Vinsi con una tecnica calcio circolare (mawashigeri) che l'avversario nemmeno vide. Subito dopo,però, mi prese la gamba e mi spazzò pesantemente a terra! La botta fu forte e la lezione che imparai fu notevole. Non ti dico mia madre! Era una delle poche gare a cui era presente, bordo campo, e le prese un coccolone. Quando mi girai verso di te, M°; mi guardasti a braccia conserte con uno sguardo che diceva: “ capito perchè i calci bisogna tenerli per aria meno tempo possibile?”.
M°: Si, ricordo. La tua faccia era allo stesso tempo contenta ,ma anche un po' imbarazzata. Che ridere.
D: Che musica ascolti, Gregory?
R: Rock, ma sopratutto Metal.
D: Che film ti piacciono?
R: Film epici e d'azione, tipo “Trecento” oppure” Fast and furious”.
D: Ti piace leggere?
R: Si, certo. L'ultimo che ho letto l'ho finito giusto l'altro giorno. Un libro di spionaggio.
D: Che cosa vuoi dal karate?
R: Mi piacciono moltissimo gli allenamenti duri e le gare, che trovo molto divertenti. Anche perchè abbiamo uno spirito di squadra fantastico. Ma sono interessato ad approfondire anche l'aspetto psicologico e filosofico. Quando, in lezione o anche in gara , tu M°, ti immergi in quei discorsi di filosofia orientale io mi ci perdo subito e ne rimango affascinatissimo.
D: Perchè?
R: Il karate, come tu ci insegni, non è solo calci e pugni. Ho imparato che ci sono situazioni in cui, purtroppo, sei costretto ad usarli. L'uomo veramente forte, invece, vince senza usarli.
D: Come?
R: Cerco di capire chi mi sta davanti. Le sue intenzioni, ma sopratutto le sue motivazioni, e se vuole veramente battersi. Mi vengono in mente persone che cercano sempre la rissa. Ma colui che vuole sempre lo scontro è in realtà un debole, che deve sempre dimostrare, prima di tutto a sé stesso e poi al mondo intero, che non ha paura. Mentre la persona veramente forte non ha bisogno di dimostrare nulla. LUI E' FORTE: come tu ci dici sempre, la vera forza nasce da dentro. E questo a volte gli altri non lo capiscono.
Nello studio del karate che tu M° porti avanti c'è molto di tutto ciò. Penso sarà un percorso che seguirò seriamente.
R: Ottimo, ed io non posso che esserne fiero !
Ultima domanda: come è andata in Spagna:
R: Un massacro! E' stata una cosa da fuori di testa. Lo devo ammettere, ti guardavamo allibiti, non ti fermavi mai. Otto ore al giorno! Non credevo ce l'avremmo fatta. Ma avevi ragione tu: ora siamo più forti, più sciolti, più decisi. E poi, quante risate.
Ci siamo divertiti veramente un mondo.
M°:Si, anch'io... a guardare le vostre facce.
Oss, M°
Oss, Gregory e... bravo.
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29 giugno 2009
Esami palestra 28 giugno '09
Sabato 27, chiunque era in qualche modo coinvolto con gli esami dell’ACCADEMIA non avrebbe scommesso un soldo sul bel tempo. Ma, come si suol dire, la fortuna aiuta gli audaci.
Lasciate che vi spieghi.
Mentre sono in ritiro con la squadra in Spagna,da Venezia ci giungono notizie di tempo orribile.
Al ritorno, infatti, dall’aereo veniamo accolti da una pioggerellina triste ed insistente che sa molto più di novembre che di luglio.
Giovedì 25 persiste il maltempo. Mi arrivano le prime telefonate: “ M° , domani si fa la gara della Katana in spiaggia?” E la mia risposta è invariabilmente: “ Si, certo, si gareggia con qualsiasi tempo”. “ Ah, va bene ...” e non occorre certo essere un genio per capire lo scetticismo di fondo.
Risultato? Un bellissimo sole saluta la giornata di gara e tutto procede per il meglio.
Sabato però torna il maltempo. Ancora più triste e malinconico. Posso vedere i volti di tutti rivolti al cielo con pensieri pieni di dubbi.
Ma la fortuna ci assiste di nuovo: un sole impensabile ci sorride pieno e forte regalandoci una grandiosa mattinata d’esame.
Al saluto d’inizio viene premiato Ludovico Biasin, vincitore del Trofeo della Katana.
Di seguito l’esame di tutta la palestra scorre veloce, bello e senza intoppi.
Grandi e piccoli presentano in maniera impeccabile il lavoro svolto negli ultimi mesi.
Questi esami sono considerati, unanimemente, l’evento chiusura della stagione invernale.
Molti bambini e genitori sono venuti, infatti, a salutarmi confermando, se era necessario, un patto ed un’amicizia che ormai condivido con queste brave persone da non poco tempo.
Un gruppo più tenace e agguerrito mi seguirà, comunque, anche nel corso di tutta la stagione calda . Ciò li porterà, inevitabilmente, ad un livello di tecnica e di preparazione atletica superiore.
A tutti gli altri auguro, di vero cuore, un’estate di vacanze e di piacere.
Vi aspetto in palestra all’inaugurazione della stagione 2009/2010.
Per l’occasione festeggeremo con una bella festa i miei 35 anni di cintura nera.
Passai infatti l’esame il lontano 25 agosto 1974. Miei esaminatori furono per l’occasione il M° Shirai, il M° Kase e il M° Enoeda.
Su cinquanta fummo promossi in cinque.
Ma questa è un’altra storia.
A presto, OSS M° Christian
27 giugno 2009
Trofeo della Katana 5-Finalissima 26 giugno
Cari amici,
dopo essermi occupato per otto giorni della squadra adulta in Spagna, stamani la spiaggia dell’Excelsior, al Lido di Venezia, mi ha visto impegnato con quello che considero il vivaio dell’ACCADEMIA. I vari John ed Elia sono solo alcuni degli atleti che preparo in un programma di anni e anni di duro lavoro.
Gli Squali, le Tigri, i Leoni e i Lupi sono infatti importantissimi. Rappresentano il futuro. La mia attenzione verso loro è piena e concentrata, tanto quanto lo è stata per gli adulti in quel di Spagna.
Insieme a John e Elia e per l’occasione, anche con Anna e Giacomo, siamo arrivati in spiaggia alle 08.00 circa.
La spiaggia deserta alla mattina è sempre uno spettacolo.
Ci siamo cambiati in diga e lungo i suoi bordi abbiamo perfettamente allineato le borse. Doveva servire da esempio ai piccolini che a breve sarebbero arrivati.
Con l’aiuto dell’improvvisata squadra abbiamo inoltre perfettamente delineato, pulito dalle conchiglie, appiattito e marcato un bellissimo tatami di gara versione “ sabbion”.
Nel frattempo arrivavano i primi giovani e intraprendenti concorrenti.
I loro piccoli ( e di qualcuno ancora un pò assonati) occhi erano già accesi dalla novità della spiaggia e della gara.
I più convinti hanno cominciato subito a scaldarsi provando i kata sulla battigia.
Presi poi in consegna da John, li ho fatti scaldare tutti come si deve, e alle 09.00 ci siamo sistemati per il saluto iniziale.
Sui volti dei genitori, seduti lungo diga, potevo leggere tutta la curiosità data dalla situazione. Non capita infatti, tutti i giorni di vedere perfettamente disciplinati e allineati un bel gruppo di bambini in kimono e cinture da karate.
La gara è stata simpaticissima.
Si sono alternati atleti già “ esperti” con “bambissimi” di 5 anni alla loro prima esperienza.
Tra i ragazzi le aspettative erano però notevoli. Più di qualcuno, infatti, nel corso delle precedenti quattro gare aveva accumulato abbastanza punti da poter vincere, con un minimo di punteggio e di fortuna, l’ambita Katana.
Tra combattimenti e kata si fanno strada fino alla finale, decisi e pugnaci, Biasin(Tigre) e Fusato(Lupo). Per questa finalissima avevo previsto una doppia prova di kata e combattimento.
Per quanto riguarda la prova di combattimento è evidente la superiore abilità di Fusato. Ottima scelta di tempo e potenza lo rendono inarrestabile.
Ma nella prova di kata, invece, Biasin si riscatta con un‘elegante Bassai-dai. L’Empi di Fusato è buono, ma non abbastanza.
Ed è così, proprio come l’anno scorso, che finiamo con uno spareggio!.
Ed è proprio come l’anno scorso che uno scatto finale di 50 metri deciderà il vincitore di tutta la stagione.
Preparo i ragazzi sulla linea di partenza.
Vado sino alla linea di arrivo.
Mi giro e li vedo, in lontananza, già piegati e pronti a scattare.
Alzo il braccio; lentamente conto : tre .. due.. uno.. attendo ancora un po’... poi improvvisamente abbasso il braccio.
I ragazzi scattano: Alex passa subito in vantaggio, ma Ludo non vuole mollare. Vedo i loro volti fissarmi e puntare verso le mie mani. Penso per un attimo che stia per vincere Alex ma Ludo, preso dalla frenesia e della disperazione, letteralmente esplode negli ultimissimi metri e batte sulla mia mano prima di Alex.
I bambini esultano, i genitori applaudono. Il padre di Ludo, giustamente fiero, lo applaude.
Io mi giro verso Alex e gli faccio i miei complimenti. “ ... bravo, è stata una finale bellissima ...”.
Timidamente, mi ringrazia con lo sguardo.
Ecco la classifica della giornata numero 5:
1° Ludovico Biasin
2° Alex Fusato
3°Milo Brighenti
4° Anna Bevilacqua e Giulia Buchi
Ecco la classifica generale aggiornata.
Ludovico Biasin: 30 punti, vincitore del Torneo della KATANA 2009
David, Segalin, Pinzan,: 16 punti
Tommasetti G., Brighenti: 14 punti
Di Giulio, Gradenigo, Marangoni: 8 punti
Ceccato: 6 punti
Cori, Causo: 4 punti
Gavagnin, Tolotti, Tacchia, Rado: 2 punti
I miei complimenti a tutti per il grandissimo impegno profuso a piene mani.
Oss M° Christian
24 giugno 2009
Le cronache del bambù giorno 7
“... ultimo giorno di allenamento domani, M°", mi dice Elia con fare assolutamente innocente. Sto scrivendo la cronaca sul pc. Non mi giro nemmeno : “ .. sarà il peggiore... “. Elia, poverino abbozza un sorriso di circostanza. Io continuo il mio lavoro.
E' mia ferma intenzione che non abbassino assolutamente il livello di guardia e attenzione raggiunto. Tireremo gli allenamenti fino all'ultimo istante.
Grandissimi atleti hanno perso gare, già vinte, all'ultimo istante. Vittime della propria disattenzione, mentre l'avversario non mollava e sapeva credere in sé stesso fino all'ultimo istante.
Alle 07.30 iniziamo. Tutto regolare: jogging sulla spiaggia, nuoto, kumite, stretching per un totale di 4 ore: il solito ormai. E tutto fila liscio.
Al pomeriggio invece, cominciamo sotto la candela del sole alle 14.00. Due ore consecutive di strategia e tecniche di kumite. Poi, in riva al mare, due ore consecutive di tecniche di spazzata e svoli sulla sabbia. Questi, all'inizio sono divertenti. Poi, la sabbia entra negli occhi e in bocca e ti gratta tutto il corpo. I colpi ad ogni caduta diventano sempre più pesanti e il riflesso del sole sempre più caldo e accecante. A seguire un'ora di corda e scatti da fermo. E per finire mezz'ora ininterrotta di flessioni in quattro tempi alternate agli addominali.
In questa ultima fase urlavamo, ringhiavamo ma nessuno si è fatto cogliere dalla disperazione. Ognuno ha dato e ha ricevuto forza da tutti gli altri.
Ad un certo punto non ho contato più. I volti sudati e stravolti affondati nella sabbia.
Un applauso... un altro .. e un altro. “ … finito squadra...” e lentamente, sorridendo, ho continuato ad applaudirli. Sorrisi, risate, abbracci, euforia. Ce l'avevano fatta. Dove, ve l'assicuro, la maggior parte degli uomini avrebbe mollato alle primo giorno, questo indomito gruppo di ragazzi, ha tenuto duro fino alla fine. Perfino i bagnanti intorno, che da giorni ormai ci seguono sorridendo e approvando, si sono uniti a me nell'applauso. “ Good, guys”, “ Well done boys”,” Mui bien muchacos”.
Devo dirlo ,ero commosso.
Questi ragazzi hanno veramente superato sé stessi.
E urlando siamo andati, sporchi e euforici a farci il bagno ristoratore.
Per cena, e per premio, siamo andati con Silvie, a mangiare la pizza nella bella Estartit , un paesino di mare non troppo lontano da casa.
Filippo, il cobra, si è anche comprato, in una bella armeria, una katana sormontata sull'elsa da un cobra. Incredibilmente kitch, ma ci stava benissimo.
In questi giorni molta gente ci ha notato e siamo diventati un po' i beniamini del posto. Pollici alzati e sorrisi di approvazione si sprecavano. Un giapponese, residente, mi ha chiesto un po' di informazione sulla squadra. Una coppia di signori tedeschi quale sport facessimo. Mi hanno perfino chiesto quanto mi fermavo e se ero disponibile anche per altri gruppi.
Tra viaggio e tutto siamo stati insieme nove giorni dalla mattina alla sera. Ci siamo conosciuti a fondo. Sono sorte e abbiamo affrontate tematiche psicologiche personali anche pesanti. E le abbiamo risolte. Come un gruppo.
Ho fatto rigorosamente tenere in ordine tutta la parte della casa a noi, gentilmente, concessa. I ragazzi sono andati a turno a fare le spese, cucinato, lavato i piatti. Non siamo mai rimasti fermi. La noia non è mai stata un nostro problema. E alla sera, tutti alle 23.00 circa, crollavamo a dormire.
Posso fieramente dire che il bilancio finale è fortemente positivo. Tutti sono ora più forti. Abbiamo fatto la differenza e presto si noterà.
Se volessi fare una graduatoria interna, per ridere, potrei dire che il più elastico e sciolto di tutti è sicuramente la Torre.
Il più potente il Toro.
Il più agile, Pantera.
E Filippo, il Cobra?
Il Cobra … ha una dote particolare: lui è quello che coglie l'attimo. Il momento giusto per colpire. L'opportunista.
E per me cosa ha significato tutto ciò?
Se vi è mai capitato che qualcuno credesse in voi così tanto da mettere a disposizione potere economico, casa, mezzi tecnici. Se vi è mai capitato che un gruppo di giovani uomini credesse così tanto da seguirvi in un percorso apparentemente folle, allora potete capirmi. A poco a poco li vedi crederci, crescere, diventare forti, sicuri. Sono emozioni che ti riempiono il cuore, che commuovono. Che danno una grossa ragione di vita.
Non è stato facile, per me, costruirmi tutta questa credibilità. Gli sponsor non vengono a regalarti i soldi. La squadra bisogna saperla vedere, saperla costruire, seguirli in ogni allenamento, in ogni trasferta, gioire con loro e soffrire con loro. Crescere insieme a loro.
Cuore, passione e dedizione ho dato e pian pianino ho ricevuto a mia volta.
Non ultimo. Amo insegnare.
Un enorme, non quantificabile ringraziamento voglio personalmente fare al nostro sostenitore, LA FENICE HOTELS, che mi ha permesso tutto ciò.
Dal più profondo del cuore,a nome mio e della squadra, GRAZIE.
Ringrazio anche tutti Voi dell'attenzione e speriamo di avervi fatto buona compagnia.
Oss, il M° e la Squadra.
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