22 giugno 2009

Le cronache del bambù giorno 6

Apro gli occhi alle 06.30... lentamente.
La mia stanza è già inondata di luce che entra dalla grande vetrata che dà direttamente sulla spiaggia sottostante. Sto fermo esattamente nella posizione in cui mi sono ritrovato al risveglio e aspetto qualche minuto.
Pulizia personale mattutina e alle 07.00, gentilmente, busso alla porta della camera dei ragazzi. Anche qui la luce ha invaso ogni cosa: le pareti e il pavimento delle nostre stanze, dei corridoi di collegamento, dei bagni, della cucina, del salotto sono dipinti, in maniera molto estiva, di bianco. L'aria è fresca, pulita, frizzante.
Il vento, notevolmente calato, è onnipresente.
Il mare, il cielo, la spiaggia, le colline boscose che circondano la baia ….. tutto è nitido,pulito … ogni impurità spazzata via.
Sole, vento, mare, sabbia …. volontà, passione, concentrazione ….kata, combattimento, corsa, nuoto …. danza di elementi miscelati e focalizzati in questo meraviglioso agglomerato di energia chiamato uomo.


La battigia stamani è particolarmente inzuppata e pesante e l'ora di jogging si rivela pesantissima. Le gambe dei ragazzi presto diventano dure come tronchi d'albero e ogni passo è un vero e proprio atto di volontà.
Non da meno è l'ora di nuoto.
Per qualche arcano motivo il vento si incanala dritto verso la piscina rendendola ancora più gelida di ieri.
John è vittima di crampi fortissimi.
Ma continuiamo.
Per l'ora di stretching metto tutti sotto il sole e finalmente muscoli intirizziti e indolenziti si scaldano e si allungano.
A poco a poco la capacità di adattamento fisico e mentale dei ragazzi migliora. Diventare un combattente, ma soprattutto un combattente vincente significa prima di tutto essere in grado di sconfiggere dolori fisici, condizioni climatiche avverse ed essere in grado di adattare il proprio fisico a sbalzi di temperatura. Notare: nessuno ha raffreddori o mal di gola o mal di testa . Anzi adesso sono anche passati tutti i dolori fisici dei primi giorni le schiene sono più dritte, le braccia più grosse, gli sguardi ancora più decisi.
Oss, Maestro Christian

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