18 giugno 2009

Intervista a John Ventura



Pals –Costa Brava- 18 giugno

Nota.-D: domanda
-R: risposta
-M: commenti del M°

Cari amici,
ho intervistato Il nostro simpatico John per condividere con voi la sua storia e le sue aspettative sia come karateka che come ragazzo.
John quest’anno ha vinto, tra le tante cose, il prestigioso titolo messo in palio con l’aiuto dei nostri sostenitori, di Miglior Atleta dell’anno 2009. Il titolo che prevede il viaggio premio a Los Angeles-USA dove parteciperà agli USA OPEN di karate.
John-Patrick Ventura nasce a Venezia il 18 aprile 1992. I genitori sono filippini. Il papà è di Laoag city, la mamma è di Dingras. Infatti John eredita in pieno l’aspetto e la fisicità tipici delle sua gente.
Fisico asciutto, muscolatura elastica e potente. Lo contraddistinguono una naturale eleganza nei movimenti e l’esplosività delle gambe che nei salti lo tengono in aria quando gli altri sono già scesi da un pezzo.
Inizia la pratica del karate su suggerimento degli amici Elia e Gregory e fin da piccoli è evidente a tutti l’intesa soprattutto nel kata a squadre.
Vi trascrivo di seguito l’intervista che mi ha “concesso” non poco imbarazzato.
D:Caro john, a che età hai cominciato a fare karate?
R: A 12 anni.
D: La prima gara?
R: Non ricordo bene, probabilmente cintura gialla.
D: Risultato?
R: 10°(sorridendo).Ma ricordo di essermi divertito e che il risultato non mi aveva preoccupato più di tanto. Con Elia e Gregory mi ero divertito moltissimo.
D: Quando sei diventato cintura nera che emozione hai provato?
R: L’esame di cintura nera affrontato lo scorso settembre a Rimini è stato durissimo. Con Gregory, Tania e Giovanna ci siamo allenati instancabilmente tutta l’estate(come lei ben sa) e la paura era veramente tanta. Ma mi sino focalizzato su quello che lei ci dice sempre: concentrato, lascia fuori tutto e pensa solo all’esame. Ricordo la tensione di tutti ma anche l’enorme soddisfazione di tutto il nostro gruppo una volta superata questa bella prova. Eravamo fuori di noi dalla gioia.
D: La vittoria del mondiale di Club lo scorso ottobre a Jesolo invece come è stato?
R: Abbiamo allenato anche questo per tutta l’estate e eravamo così concentrati che quasi non ce l’aspettavamo. In due mesi nera e Campioni del Mondo! Wow, era difficile perfino da immaginare solo due mesi prima.
M: Ed ora questo viaggio in America tutto spesato! Sarai contento, e posso immaginare la soddisfazione dei tuoi genitori.
D: Sembra perfino troppo facile. Ti viene naturale vincere?
R: Assolutamente no! E’ il risultato di grandi sacrifici, di lungo lavoro in palestra. I primi anni ho perso quasi sempre, ma come ci dice sempre lei, per vincere bisogna imparare prima a perdere. La fiducia non è mai venuta a mancare e alla fine i premi sono arrivati.
M: Ed io ti ringrazio dal profondo per la fiducia concessami.
D: Cosa ti aspetti dal Karate?
R: Maggiore autocontrollo ed un posto in Squadra Nazionale Italiana.
D: Come vivi la realtà della squadra dell’ACCADEMIA?
R: Compattezza e unione sono i nostri punti di forza sia in gara che in allenamento che nella vita di tutti i giorni.
D: Riesci quindi a vivere il karate anche al di fuori del tatami?
R: Per quanto mi è possibile ,si.
D: Narraci un episodio di gara.
R: Erevamo a Verona , lo scorso marzo. Riesco a vincere la finale di kata contro un bravissimo ragazzo di Rovigo dopo ben due spareggi.
Poi ci siamo ritrovato in finale anche nel kumite.
E’ stato esaltante perché volevo vedere se riuscivo a batterlo anche lì. Ma dopo uno spareggio questa volta l’ha spuntata lui.
E’ stata una situazione fortissima e l’emozione da gestire era soffocante. Quando abbiamo finito ci siamo abbracciati e siamo diventati amici.
D: Avversario o nemico?
R: Non ho nemici in gara ma solo avversari che considero enormi opportunità di allenamento e di miglioramento.
D: Com’è il tuo M° in Gara?
M: Mi guarda e sorridendo mi domanda:” posso essere sincero?” Certo.
R:Beh,soffre e si esalta tanto quanto noi. Non lo lascia a vedere ma ho una foto di lui ai Mondiali di Club di Jesolo che mi segue bordo campo praticamente in posizione di combattimento. Sono sicuro che se potesse entrerebbe lui al posto nostro. Si immedesima tantissimo. E’ anche divertente da vedere.
D: Un consiglio per i più giovani…
R: Fate gare, sono il solo e vero banco di prova, sono divertenti e ci si fa molti amici … oltre al fatto che è un opportunità continua d viaggio.
Caro John, grazie della sincerità e dell'entusiasmo.
Oss, grazie a te M°.

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